RECESSIONE E RIFLESSI SULLE PMI
Gli ultimi dati di Bankitalia, confermati dall'Istat, riferiti al quarto trimestre del 2018, sono da non sottovalutare a livello macroeconomico: l’Italia si sta avviando verso la «recessione», con le conseguenze di un possibile aumento dei tassi d’interesse bancari, con immediato riverbero di essi sugli investimenti, una diminuzione della produzione, quindi una discesa dei livelli occupazionali. Cosa rischiano le PMI, cui questo Studio presta consulenza e assistenza da oltre un decennio? In sintesi, possiamo anticipare che il ciclo recessivo sarà fatele soprattutto per le micro e piccole imprese, le quali spesso sono costrette a ricorrere ai finanziamenti necessari a produrre beni o servizi. Una breve analisi può aiutare l’imprenditore, che legge questo scritto, ad operare interventi correttivi sui processi organizzativi, produttivi o distributivi della propria azienda.
1 – Da tempo sosteniamo che l’impresa moderna, che opera in un contesto la cui globalizzazione ha raggiunti livelli impensabili a metà dello scorso secolo, e la concorrenza, sia nel mercato interno sia in quello internazione, è divenuta irrefrenabile, non può ragionare secondo categorie non idonee sotto il profilo della pianificazione aziendale. Vi fu un tempo, quando l’imprenditore, da solo, organizzava i fattori produttivi, programmava e dirigeva ogni attività in seno alla propria azienda. Tale assunto vale non solo e non più per la grande impresa, per le multinazionali, che operano in settori specifici, quale, ad esempio, quello manifatturiero; vale ormai anche per la media e piccola media impresa. La risorsa umana che ne può determinare la fortuna è la presenza in esse di personale manageriale capace di programmare e realizzare progetti di risanamento (quando necessario) o di crescita. La forma che consente ciò è legata alla collaborazione esterna e temporanea del «project manager», la cui professionalità ed esperienza sono di sommo aiuto nelle decisioni dell’imprenditore.
2 – La recessione è – ripetiamo – foriera di crisi per le aziende. Per «diagnosticarla» occorre un accurato «check up» volto ad appurarne l’entità. Per fronteggiarla necessita poi una'adeguata «terapia», che solo il preparato professionista è in grado di prescrivere. Trasferendo principi validi per il soggetto umano (ma anche con riferimento agli animali e ai vegetali, bisognosi di cure) al soggetto impresa, questo Studio da anni propone agli imprenditori – sulla base di un’accurata indagine conoscitiva dei vari elementi che configurano l’obiettiva salute dell’azienda – gli adeguati rimedi. L’auspicio è che la previsione della Banca d’Italia possa non avverarsi, anche se alcuni sintomi del fenomeno (variazione negativa del prodotto interno lordo per due trimestri consecutivi) sono incontestabili; tuttavia, ove la situazione economica dovesse ulteriormente peggiorare, occorrerebbe trovare un soluzione, commisurata alla gravità del fenomeno stesso. Tralasciamo di prendere in considerazione l’orientamento politico del Governo in carica e delle politiche economiche che esso intenda perseguire: non è questa la sede per affrontare il tema, indubbiamente importante, ma non pertinente all’attività dello Studio: il nostro desiderio, diremmo la nostra missione, è di renderci utili per affrontare e possibilmente ovviare alle carenze organizzative, partecipando attivamente alle prospettive di crescita delle PMI.
3 – La durata del ciclo recessivo è quantificabile sulla base di alcuni modelli: può essere breve (da due a quattro anni, se si basa sulla variazione delle scorte immesse nel processo produttivo dell’azienda) o media (da quattro a dieci anni, se è basato sulle variazioni del credito e delle riserve bancarie). Alla fine ne verrà fuori un ciclo espansivo determinato dagli interventi pianificatori posti in essere. Nell’immediatezza vediamo quali misure adottare per rendere possibile la continuità del processo produttivo. Una di queste è certamente la pianificazione di scelte organizzative (presenza di managerialità a bassi costi nell’ambito aziendale) e strategiche (accesso al credito, anche a fondo perduto), che consentiranno all’impresa di essere competitiva. Ricorrere alla figura del «project manager» diventa quasi una scelta obbligata in periodo di recessione, considerando, in primis», l’abbattimento delle spese per il personale.
4 – Altra scelta importante è quella del ricorso ai finanziamenti riservati alle PMI. La legislazione nazionale e regionale, nonché la normativa europea prevedono una serie di provvidenze, sotto forma d’incentivi e finanziamenti a tasso agevolato o a fondo perduto, a favore delle micro, piccole e medie imprese. Il risanamento o la crescita di un’impresa non può prescindere dagli investimenti, e quando l’azienda non dispone di capitali propri, le banche sopperiscono alla bisogna. Non tutti gli imprenditori però sono in grado di seguire l’iter per accedere ai finanziamenti loro riservati. La scrittura del Piano aziendale (Business Plan), richiesto sempre dai soggetti finanziatori e/o investitori, è attività complessa che presuppone particolari conoscenze possedute da professionisti o manager. Esso è il documento con il quale l’azienda dà una precisa definizione degli obiettivi e strategie da perseguire nel medio termine, delineandone gli effetti economico-finanziari. Solo in presenza di un convincente piano strategico, banche e investitori decidano di concedere fiducia all’impresa, che si traduce sul piano fattuale nella concessione del finanziamento.
5 – Concludiamo l’approccio con chi ci vorrà leggere, affermando che, in tempi di recessione paventata o reale bisogna intervenire per tempo onde evitare danni irreversibili all’azienda. L’adagio «meglio prevenire che curare» ben si adatta al caso di specie. E allora, confrontiamoci con gli imprenditori lungimiranti e pronti ad accettare la sfida con l’attuale situazione di crisi economica temuta dalle istituzioni finanziarie e monetarie. Questo Studio manifesta la propria piena disponibilità di cooperare con le imprese per la soluzione delle problematiche in atto, prima che ne sia resa vano ogni intervento.